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13 - 16 LUGLIO 2007

Oltre 2800 chilometri, 20 ore di volo in quattro giorni.
Cifre da capogiro, che hanno portato i piloti dell’aeroclub Luciano Baldi di Sant’Apollinare ad attraversare le Alpi, a sorvolare la Manica a bordo di due ultraleggeri, un “P92” e uno “Storch”, fino ad arrivare a Bedford (Inghilterra) la seconda città gemellata con Rovigo.
Un viaggio spettacolare, iniziato all’alba del 13 luglio scorso, quando Alessandro Bragion, Roberto Ragazzoni e Enrico Artioli a bordo dei due velivoli, sono decollati dalla pista dell’aviosuperficie rodigina, diretti verso il confine.
Prima tappa: Sondrio, dove i piloti sbrigano le inevitabili questioni burocratiche prima di uscire dai confini italiani.
A bordo degli aeroplani sorvolano le Alpi sul passo del Bernina, scendendo poi la valle del Reno fino al lago di Costanza.
Si riparte, direzione Pfullendorf, un piccolo aeroporto a pochi chilometri dal lago di Costanza, tappa indispensabile per fare rifornimento di carburante. La tabella di marcia subisce un lieve ritardo, ma nessun problema: si riparte, direzione Karlsruhe, per virare successivamente verso la Francia.
L’equipaggio rodigino arriva all’aeroporto di Yutz-Thionville alle 14:30 senza particolari problemi, tranne per la fame che comincia a farsi sentire.
Thionville è stata zona di emigrazione italiana nel dopoguerra, e lì i piloti incontrano diversi figli di emigranti che iniziano a darsi da fare per accogliere al meglio gli ospiti.
Un paio di ore di sosta e il viaggio riprende, questa volta diretto a Calais, sulla Manica, dove verso sera i due velivoli atterrano per trascorrere la notte in questa piccola cittadina francese.
Dita incrociate nel tentativo di scongiurare il maltempo per il giorno dopo: l’attraversamento della Manica richiede ovviamente buone condizioni meteorologiche per evitare qualsiasi rischio. Purtroppo la fortuna si lascia desiderare, e la mattina del 14 luglio i tre piloti si svegliano con una fastidiosa pioggerellina e un forte vento. Fortunatamente nel giro di qualche ora il cielo si schiarisce, e l’equipaggio riparte, attraversando la costa ad appena 200 metri di altezza, sfiorando le nubi in direzione Dover.
Lo stretto della Manica passa sotto i piedi dei piloti, che nel giro di una ventina di minuti giungono in Inghilterra.
“La visibilità era ottima - racconta Alessandro Bragion, un membro dell’equipaggio - abbiamo sorvolato le tipiche campagne inglesi e i giganteschi campi da golf”.
Passano vicinissimi ad aeroporti piuttosto trafficati come Luton e Stansted, sempre sotto controllo radar, fino ad arrivare a destinazione: il piccolo aeroporto di Cranfield, dal quale raggiungono in taxi Bedford.
“La trasferta è stata organizzata in fretta e furia, il permesso per volare sulla Gran Bretagna è arrivato solo il Giovedì prima della partenza e non siamo riusciti ad avvertire la delegazione di Rovigo del nostro arrivo - spiega Bragion - i primi contatti c’erano stati la sera prima da Calais, per cui non era stato organizzato nulla di particolare: ci saremmo visti solamente la sera dopo cena”.
Una volta giunti a destinazione infatti i piloti incontrano la delegazione cittadina e il viceconsole di Bedford.
Il viaggio è stato lungo ma piacevole, e dopo il soggiorno a Bedford si preparano per il ritorno in Italia.
“Le previsioni del tempo non promettevano bene - prosegue - si prevedevano infatti temporali sparsi su tutto il Sud-Ovest dell’Inghilterra. Nonostante ciò siamo ripartiti, pronti per attraversare nuovamente la Manica e tornare, attraverso la Francia e la Germania, nella nostra pianura padana. Il viaggio non ha avuto grossi problemi, a parte una forte turbolenza nell’ultimo tratto svizzero”.
Il ritorno prosegue tranquillo, i piloti tornano verso casa.
“Il resto del viaggio non ha storia - conclude - siamo arrivati nelle nostre zone che conosciamo a menadito e, a parte il caldo torrido, non ci sono più state difficoltà”.
Si è chiusa così l’ennesima avventura portata a termine dai piloti dell’aviosuperficie rodigina che, non contenti, nei giorni scorsi si sono tolti anche la voglia di varcare un’altra volta i confini nazionali, raggiungendo Belgrado, la Sardegna e la Croazia.


(da La Voce di Rovigo del 31/07/2007 - Articolo di Lucia Bellinello)

 

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